Premio Mangia, tra motivazioni e cambiamenti

Il 27 maggio scorso il “Concistoro del Mangia” ha deliberato, come da Statuto, le annuali onorificenze cittadine secondo le proposte presentate dalla “Commissione ristretta” costituita da: Sindaco di Siena, Magnifico Rettore dell’Università, Onorando Rettore del Magistrato delle Contrade e Presidente del Gruppo Stampa Autonomo senese. Il “Mangia” 2016 è stato assegnato al senese Luciano Giubbilei, affermato designer di giardini di livello internazionale, mentre le medaglie di civica riconoscenza sono state attribuite a Riccardo Benucci, Fazio Fabbrini ed Enrico Giannelli.
I riconoscimenti, non essendo prevista nello Statuto nessuna specifica, possono essere assegnato anche a non senesi o addirittura stranieri. Nel passato sono stati 4 gli stranieri insigniti: Albert Sabin (Mangia d’oro), John Pope-Hennessy (Mangia d’Oro) e Max Seidel (Mangia d’oro). Altre volte è stato anche assegnata uno speciale onorificenza alla memoria come nel 2006 a Stefano Bellaveglia e nel 2007 a Enzo Balocchi.
L’ideazione di questo particolare riconoscimento del “Mangia d’oro”, tra i primi in Italia nel suo genere, nacque all’interno della redazione di questo giornale nel 1952, grazie all’intuizione di Mario Celli e Arrigo Pecchioli che vollero riprendere l’antica onorificenza della Repubblica di Siena denominata “Speron d’oro” assegnata ai nuovi cavalieri. Anche l’elaborata elezione dei due organismi (“Concistoro” e “Consiglio dei Signori del Brio”) a cui era delegata l’assegnazione, si rifaceva all’antica ripartizione del popolo senese dei Monti.
Il primo a ricevere il premio fu il Conte Guido Chigi Saracini, seguito nel 1953 da Dario Neri. Nel 1962 il patrocinio passò all’Azienda Autonoma del Turismo e nel 2002 direttamente al Comune di Siena. Nell’attuale composizione del Concistoro vi sono le maggiori autorità ed enti cittadini per un totale di 34 membri.
Nel 1998 si decise di istituzionalizzare le “Medaglie di riconoscenza civica” (non più di tre) e fu altresì stabilito di assegnare un solo “Mangia d’oro” ed al massimo due “Mangia d’argento”.
Nella revisione dello Statuto elaborato nel 2002, in contemporanea con il passaggio dell’organizzazione dall’ Apt al Comune di Siena, è stata eliminata l’onorificenza del Mangia d’argento riservata “a coloro che in campo nazionale e cittadino abbiano acquisito, con opere e lavoro, particolare distinzione, contribuendo ad illustrare la città”.
Dal 2002 si assegnano, al massimo due “Mangia” e tre onorificenze civiche.
Pertanto dal 2002 non esistono più nè il “Mangia d’oro” nè “il Mangia d’argento” ma semplicemente il “Mangia”. Non è una semplificazione da poco, anche se, nei commenti giornalistici, si continua a parlare di “Mangia d’oro” e prestigio internazionale del premiato.
In virtù di questo cambiamento di specificità, occorre, infatti, notare come nella sintetica descrizione della motivazione di assegnazione è scomparsa anche la discriminante dell’internazionalità della persona da premiare. Nella nuova versione, l’articolo 5 recita così: “Il Mangia è conferito a coloro che, per la loro opera abbiano contribuito ad accrescere in maniera significativa, la fama ed il prestigio della città di Siena”. Non è una differenza da poco. Mentre prima si voleva distinguere tra “livello internazionale” per il Mangia d’Oro e “campo nazionale o cittadino” per il Mangia d’argento, configurando una distinzione molto netta (ad esempio: Sabin è “internazionale”, Tailetti è “cittadino”), adesso si parla genericamente di “accrescimento significativio della fama e del prestigio di Siena”.
Per come la vedo io, senza nulla togliere a Giubbilei, se togliamo di mezzo l’internazionalità come requisito necessario, le tre medaglie civiche rientrano molto di più nell’ambito delle motivazioni del Mangia, rispetto al talentuoso senese residente a Londra. Fabbrini, Benucci e Giannelli, nella loro incessante e costante opera hanno sempre avuto come riferimento Siena e il suo prestigio. E’ semplicemente una riflessione personale, consapevole del fatto che nelle scelte di questo tipo è sempre molto soggettivo determinare la qualità e la quantità di prestigio “utile” per meritarsi il riconoscimento. Luciano Giubbilei è un giovane, coraggioso imprenditore che ha intrapreso una carriera ricca di soddisfazione in un settore di altissima qualità, ma sinceramente, secondo me, il riferimento al successo lavorativo personale non ha molto a che vedere con le motivazioni del premio. Per riconoscimenti di questo genere ci sono dei premi specialistici e Giubbilei, giustamente, ne ha ricevuti molti. Se guardiamo indietro e scorriamo l’albo dei premiati ciò è accaduto anche altre volte, ma nella fase precedente il 2002, ripeto, vi era una certa “forzatura” della motivazione che portava a ricercare nell’affermazione professionale a livello globale, la determinazione del premio. Adesso non c’è più e non vedo perchè si continui ad evitare ad assegnare la massima onorificenza a persone come Ghigo Giannelli (ed altri come lui) che hanno solo avuto il “demerito” di essere troppo senesi e troppo amanti della nostra città.
Giovanni Gigli

Bibliografia del premio:
Lucia Nardi, “I premi del “Concistoro del Mangia” 1952-1985″, ediz. Azienda Autonoma del Turismo, Siena, 1985
“Siena nel cuore, i premi del Concistoro del Mangia 1986-2009”, Betti editrice, Siena, 2009.