Il Santo si celebra in Banca

1 dicembre 2012. Anche per quest’anno niente da fare. I Priori delle Contrade non hanno trovato nulla di meglio che festeggiare il Santo Patrono di Siena all’interno di una Banca e presso la sede di una fondazione bancaria. Che la banca in questione non sia più senese e che la Fondazione di fatto è paralizzata dai debiti è un altro problema. Certo, un bel grazie per tutti i finanziamenti stanziati in questi anni oltre che essere un gesto di cortesia è anche un dovere, ma le occasioni per farlo, nell’arco dell’anno non mancano di certo. Quello che, da contradaiolo, mi appare abbastanza contraddittorio è che un ente morale, culturale e fondamentalmente no-profit come può essere il Magistrato delle Contrade,   possa incentrare i festeggiamenti per l’apertura/chiusura dell’anno contradaiolo all’interno di una sede bancaria. Un conto sono i rapporti di “vicinanza” con una ente di credito che per oltre 500 anni è stato un caposaldo economico e culturale della città, un altro è innalzare a simbolo della ricorrenza patronale senese la visita ossequiosa. Quale collegamento ci possa essere non è dato saperlo. Ci chiediamo se, ad esempio, in occasione del 25 aprile l’associazione partigiani vada a far visita ad una banca che nel passato ha sponsorizzato qualche iniziativa oppure se il 29 giugno, San Pietro e Paolo, il Sindaco di Roma vada a celebrare l’avvenimento presso Unicredit oppure nella sede della Tod’s visto che Della Valle ha elargito oltre 20 milioni di euro per il Colosseo. Possibile che non vi sia un’idea “da Contrada” degna di festeggiare l’avvenimento? Qualcosa in linea con lo spirito contradaiolo, che magari colga con un intelligente scelta dei modi, una iniziativa in linea con i tempi che ci è dato di vivere? Beneficienza, volontariato, cultura, amicizia, riscoperta della propria storia, questi sono solo alcuni dei temi con i quali io mi aspetterei che un ente come la Contrada celebri – per l’appunto –  l’anno contradaiolo che si chiude ed il Santo Patrono della città, il quale ne siamo certi ha avuto poca dimestichezza con denari, ricapitalizzazioni e derivati vari.(foto tratta da Sienafree)
Giovanni Gigli